La Sindrome di Asperger

La Sindrome di Asperger

La sindrome di Asperger fa parte dei “disordini pervasivi dello sviluppo”, ovvero quel gruppo di malattie che riguardano il comportamento e la socialità. Si manifesta per la prima volta nei bambini fra i 4 e gli 11 anni di età ed è più frequente nei maschi.

Sintomi

La sindrome prende il nome dal pediatra viennese Hans Asperger, che all’inizio del Novecento descrisse il comportamento di quelli che egli stesso definì “piccoli professori”, ovvero bambini dal carattere solitario, goffi nei movimenti, che stavano spesso isolati dai loro coetanei e avevano difficoltà a comunicare e a relazionarsi con gli altri, ma che, al tempo stesso, coltivavano i loro interessi (musica, scienza, letteratura, matematica, collezionismo) con una dedizione particolare, fino a diventare dei veri e propri esperti.


Sono tutte caratteristiche riscontrabili nei
bambini con la sindrome di Asperger, che utilizzano inoltre un linguaggio fatto di poche parole e spesso parlano in modo spropositato (“a ruota libera”), e che, nella maggior parte dei casi, si muovono in modo impacciato, fino a risultare ridicoli o avere difficoltà nel mantenere l’equilibrio.

Asperger e autismo

La sindrome di Asperger è considerata una forma di autismo più lieve (o, come si dice in gergo, “ad elevato funzionamento”), poiché i bambini con questo tipo di disturbo si comportano in modo ripetitivo, schematico e si relazionano poco con gli altri coetanei; proprio come i bambini autistici. Diversamente dall’autismo, però, un bambino con la sindrome di Asperger riesce a esprimere chiaramente sentimenti di affetto e di attaccamento nei confronti dei propri familiari, ha un’intelligenza e un linguaggio nella norma e i suoi sintomi non peggiorano col passare degli anni.

Con il Manuale Diagnostico DSM-5 (2013) la diagnosi di “Disturbi dello Spettro Autistico” diventa unica, e scompare la categoria “Sindrome di Asperger”. La pratica clinica e l’esperienza scientifica hanno infatti concluso che le diverse caratteristiche delle persone con Autismo si inquadrano meglio in termini di un continuum piuttosto che nell’uso di sottotipi.

Cause

Le cause della sindrome di Asperger non sono ancora del tutto conosciute. È molto probabile che l’origine sia multifattoriale, cioè che siano tanti i fattori a entrare in gioco nel determinare questa sindrome. Alcuni studiosi hanno ipotizzato una predisposizione genetica, in considerazione della ricorrenza dei casi all’interno di alcune famiglie. È stato inoltre ipotizzato che l’esposizione a fattori tossici durante le prime settimane di gravidanza possa alterare il normale sviluppo del sistema nervoso centrale del piccolo e predisporre alla sindrome. A tal proposito, però, ancora oggi non esistono dati scientifici certi.

Test per la sindrome di Asperge e diagnosi

Alla diagnosi di sindrome di Asperger si arriva in maniera graduale, partendo dall’osservazione del bambino. Esistono delle “bandierine rosse” che genitori e pediatri devono prendere in considerazione nel comportamento del piccolo:

  • non aggancia lo sguardo delle persone che si rivolgono a lui e non ricambia i sorrisi

  • presenta un’attenzione eccessiva verso determinati oggetti o interessi (musica, aritmetica, ecc.); ad esempio memorizza dati di scarso valore, come gli orari dei treni

  • non gioca con gli altri bambini e non accetta il confronto con altri

  • se gli capita di giocare con dei coetanei può utilizzare un linguaggio offensivo o assumere atteggiamenti violenti, senza rendersi conto di poter far male ai suoi compagni

  • si muove in maniera impacciata, cammina in modo maldestro

Quando un bambino presenta una o più di queste caratteristiche, il pediatra lo invierà al neuropsichiatra infantile, che approfondirà la questione attraverso alcuni test specifici per la diagnosi della sindrome di Asperger, basati sia sulla valutazione del comportamento sia sulle capacità cognitive.

Terapie

La gestione di questo disturbo è basata su una serie di interventi che hanno lo scopo di migliorare il comportamento e la comunicazione del bambino con sindrome di Asperger, aiutandolo in quegli aspetti relazionali che altrimenti potrebbero penalizzarlo e isolarlo dal gruppo (come le difficoltà nel linguaggio) e incoraggiando i suoi punti di forza (come ad esempio i suoi “interessi speciali”); proprio i suoi interessi sono una vera e propria risorsa per lui, in quanto fonte di divertimento, apprendimento e autostima.


A tal proposito, oltre a genitori e terapeuti, anche gli
insegnanti hanno un ruolo fondamentale, perché devono sostenere e incoraggiare la formazione e l’educazione del bambino. Durante l’adolescenza, infatti, i pazienti con questa sindrome notano la propria diversità e si rendono conto delle difficoltà che incontrano nei rapporti con i coetanei; se non adeguatamente supportati, possono sviluppare forme di depressione o disturbi d’ansia.
Al di là di questo, non presentano particolari problemi di salute e hanno una durata della vita media uguale a quella della popolazione generale.

Asperger da adulti

Dunque, anche gli individui con sindrome di Asperger possono condurre una vita assolutamente normale. Uno studio condotto nel 2015 su soggetti affetti dalla sindrome ha rilevato che ben il 96% di essi aveva conseguito un diploma e che la maggior parte aveva ottenuto un impiego stabile e svolgeva anche professioni redditizie. Anche per quanto riguarda le relazioni sociali è emerso che una buona percentuale risultava avere un partner stabile o sposato e con figli.

Asperger famosi

Ecco un elenco di personaggi illustri del passato che molto probabilmente hanno avuto la sindrome di Asperger: Michelangelo Buonarroti, considerato fra i geni del Rinascimento; Wolfgang Amadeus Mozart, compositore, pianista, organista e violinista austriaco, autore di capolavori musicali; Isaac Newton, matematico, fisico, filosofo naturale, astronomo, teologo e alchimista inglese, una delle più grandi menti di tutti i tempi.

Fra le figure famose del presente, spiccano invece i nomi di Bob Dylan – cantautore e compositore statunitense, oltre che premio Nobel per la letteratura -, Steve Jobs, imprenditore e creatore di una delle aziende informatiche più note del pianeta, e Greta Thunberg, la giovane attivista ecologista che ha mobilitato centinaia di migliaia di giovani nel mondo in manifestazioni a difesa dell’ambiente.

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