L’autoerotismo infantile

L’autoerotismo infantile

“Ho notato che ultimamente il mio bambino, prima di andare a dormire, si tocca da solo. Non era mai successo prima. Cosa posso fare?”

L’autoerotismo, o masturbazione, infantile è un argomento poco trattato perché ancora visto per molti come un tabù. Tuttavia, si tratta di una pratica frequente che rappresenta una normale tappa dello sviluppo del sé.

L’età della scoperta del proprio corpo in questo senso è variabile: ci sono bambini che già a 12/18 mesi scoprono il piacere derivato dallo sfregamento degli organi sessuali, altri che invece lo intuiscono verso i 3 anni e altri ancora molto più avanti.

Inizialmente vi è una vera e propria fase di scoperta, poi può capitare che i bambini pratichino l’autoerotismo nei momenti di noia, tensione o accentuino questa pratica nei periodi di disagio affettivo.

I bambini usano la sessualità con intenzioni esplorative per conoscere il proprio corpo e quello delle persone dell’altro sesso, e orientano la loro ricerca sia verso i coetanei che verso alcuni adulti significativi. Sono interessati alle differenze morfologiche, alle funzioni dell’apparato genitale e al mistero del concepimento e della nascita.

Durante l’esplorazione incontrano il piacere sessuale sia sul piano fisico che emozionale, lo organizzano in giochi autoerotici o in giochi sessuali condivisi tra coetanei, ma non lo orientano verso un investimento interpersonale.

Non sono ancora capaci di integrare il sesso con le relazioni significative e con l’amore, e sono ben protetti dal rischio di collegare la sessualità con l’attaccamento e l’accudimento. Durante l’infanzia si preparano i linguaggi e le metafore, le grammatiche dei sentimenti e le mappe incorporate grazie alle quali, un giorno, gli stessi saranno narrati e condivisi.

Ogni bambino è a sé e ogni storia di vita è diversa dalle altre: ne deriva che non va in alcun modo paragonato il comportamento di un bambino con quello di un altro.

In generale va comunque ricordato che l’attività di masturbazione dà benessere e tranquillizza i bambini.

Solitamente inizia prima nelle bambine, che infatti già verso i 2 anni possono iniziare a muovere ripetutamente le gambe, strusciare gli arti inferiori o mettere dei giocattoli tra le gambe. 

Il rapporto che i genitori hanno con l’autoerotismo dei figli può essere legato al modo in cui hanno costruito la loro propria sessualità. Ogni genitore si confronta con questo tema a modo suo: ci sono quelli che escludono categoricamente che il loro bambino o la loro bambina cerchi di provare piacere attraverso l’esplorazione; altri tollerano l’autoerotismo solo a casa oppure da una certa età in poi oppure solo per il figlio maschio; altri che ancora oggi vedono l’autoerotismo quasi come una malattia.

Cosa fare?

  • Allentiamo la nostra preoccupazione: è una normale fase di scoperta, e come tale la sua frequenza diminuirà.

  • Non rimproveriamo, non sgridiamo, non impediamo che lo faccia, non invitiamo alla moderazione e non distraiamo apertamente il bambino: non deve passare il messaggio che è una cosa che “non si fa” e che crea imbarazzo. Ne potrebbe derivare una compromissione dello sviluppo della sfera sessuale o un incentivo a compiere un gesto che pare “proibito”.

  • Introdurre il concetto di “privacy”: ci sono cose che si possono fare in alcuni contesti e in altri no (“Posso toccarmi a casa, nel mio letto, ma a scuola no”).

  • E’ bene che il bambino o la bambina percepisca un contesto di normalità e possa fidarsi di esternare le sue necessità in un clima di complicità con i propri genitori (“Posso fidarmi perché non mi sento giudicato o colpevolizzato”).

Cosa fare se la frequenza dell’atto masturbatorio è elevata?

Il ricorso troppo frequente nell’ambito della stessa giornata o particolarmente prolungato, accompagnato a scuola da un isolamento dagli altri bambini, può essere considerato come un possibile segnale di disagio affettivo, dovuto all’incapacità del bambino di trovare delle forme di gratificazione nella realtà esterna. Ne deriva che, il proprio corpo diventa un rifugio. A quel punto può essere utile:

  • Analizzare la giornata: quanto tempo passiamo con lui e in che modo? E’ possibile ricreare spazi aggiuntivi di “qualità” insieme (anche da soli, se sono presenti fratelli o sorelle)?

  • Impegni extrascolastici: il bambino è impegnato in attività interessanti che promuovano la realizzazione di sé? L’incentivo (non esasperato) di queste attività può contrastare i momenti di autoerotismo, che al contrario forniscono un fugace senso di realizzazione personale.

  • Promuovere attività manuali, giochi sensoriali e musicali, utilizzo di colori, acquaticità e giochi di espressione corporea.

  • Essenziale è passare del tempo con gli altri, al di fuori della famiglia, e misurarsi insieme in giochi corporei e sociali.

  • Può essere utile la lettura di libri consoni all’età del bambino che spieghino la fisiologia degli organi genitali, e a seconda dell’età anche la procreazione e concetti come amore, sessualità e piacere.

Quando rivolgersi ad un professionista?

Quando il ricorso all’autoerotismo è molto frequente e accentuato per prima cosa è bene chiedersi se la qualità di tempo che i genitori dedicano al figlio è adeguata e se non ci sono conflitti importanti nel sistema famiglia: spesso bastano poche attenzioni in più per ridurre le frustrazioni e far tornare il tutto entro comportamenti adeguati e accettabili.


È invece il caso di contattare uno specialista se tali attenzioni non raggiungono lo scopo, se il conflitto familiare è molto alto e soprattutto quando il bambino mostra altri segnali di disequilibrio. L’intervento clinico a quel punto, basandosi su una attenta osservazione della situazione, potrò essere indirizzato alla promozione di un 
cambiamento:

  • aiutando i genitori a leggere quel comportamento all’interno delle dinamiche sociali-scolastiche e/o familiari;

  • permettendo al bambino di conoscere la propria corporeità in connessione con le emozioni e i pensieri, trovare una rinnovata fiducia in sé, vincere le frustrazioni e le eventuali angosce.

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